Ecuador e Galapagos

Durata

10 giorni

Difficoltà

Medio

Clima

Caldo

Il paradiso in terra di Charles Darwin

Dall’Amazzonia alle Isole Galapagos, passando per la Ruta Ecuadoreña de los Volcanes

Milo Zeno giunge in Ecuador stringendo il suo diario di viaggio, pronto a riempirne le pagine con nuove scoperte. Davanti a lui si stende una terra di contrasti: alte vette andine avvolte dalla nebbia, foreste pluviali vibranti di vita e villaggi colorati. Il vento porta con sé l’aroma intenso del cacao e del caffè, mentre le voci degli abitanti si intrecciano in melodie antiche. Ogni angolo rivela un frammento di storia, ogni sentiero promette meraviglie ancora ignote. Eppure, ciò che lo attende davvero lo ha già immaginato nelle lunghe conversazioni con il suo amico Charles Darwin: le Galapagos, il laboratorio vivente della natura. Salpa, quindi, con un piccolo veliero e, giunto sull’arcipelago, si trova di fronte a un mondo primitivo, dove le iguane marine si crogiolano al sole e le tartarughe giganti si muovono con la lentezza del tempo stesso. Qui, tra crateri vulcanici e scogliere battute dal vento, ripercorre le orme di Darwin, ricordando le notti passate a discutere di evoluzione e natura davanti al crepitio di un caminetto. Dai picchi andini avvolti nella nebbia alle coste selvagge delle Galapagos, Milo sente l’Ecuador pulsare di vita primordiale. Un mondo in cui la natura continua a scrivere la propria storia, mentre l’uomo, oggi come ai tempi del padre della biologia, può solo restare a osservarla.

L’Ecuador è una terra di storia millenaria, dove popoli ancestrali, conquistatori e rivoluzioni hanno scritto pagine di un passato affascinante.

Dalle Antiche Civiltà agli Inca

Molto prima dell’arrivo degli europei, l’Ecuador era abitato da popoli indigeni come i Valdivia, una delle prime culture del Sud America (circa 3500 a.C.), seguiti da civiltà avanzate come i Quitu e i Cañari. Nel XV secolo, l’espansione dell’Impero Inca raggiunse la regione: sotto il comando di Huayna Cápac, gli Inca integrarono queste popolazioni nella loro potente civiltà, lasciando un’eredità culturale ancora viva nelle tradizioni locali.

La Conquista Spagnola e il Periodo Coloniale

Nel 1532, con l’arrivo dei conquistadores spagnoli guidati da Francisco Pizarro, il dominio incaico giunse al termine. Sebastián de Belalcázar fondò Quito nel 1534, trasformandola in un importante centro coloniale. Per quasi tre secoli, l’Ecuador rimase sotto il dominio spagnolo come parte del Vicereame del Perù (e successivamente del Vicereame della Nuova Granada), sviluppando un’economia basata sull’agricoltura e sull’estrazione delle risorse naturali, mentre il cristianesimo e l’arte barocca fiorivano nelle città.

L’Indipendenza e la Nascita della Repubblica

Il desiderio di libertà si accese nel XIX secolo, portando alla dichiarazione di indipendenza dalla Spagna nel 1822 dopo la battaglia di Pichincha, guidata da Antonio José de Sucre, stretto alleato di Simón Bolívar. L’Ecuador entrò a far parte della Grande Colombia, l’unione tra Colombia, Venezuela ed Ecuador, ma nel 1830 si separò, diventando una repubblica indipendente.

Un Secolo di Instabilità e Cambiamenti

L’Ecuador attraversò un lungo periodo di instabilità politica, alternando governi conservatori e liberali, dittature e rivoluzioni. Tra le figure chiave spicca Eloy Alfaro, leader della Rivoluzione Liberale di fine Ottocento, che modernizzò il paese con riforme progressiste. Il XX secolo vide conflitti territoriali con il Perù e una crescente urbanizzazione, mentre la scoperta del petrolio negli anni ’60 portò nuove sfide economiche e sociali.

L’Ecuador Oggi: Un Paese di Cultura e Biodiversità

Dopo periodi di crisi economiche e instabilità politica, negli ultimi decenni l’Ecuador ha trovato un equilibrio, valorizzando la sua ricchezza naturale e culturale. La sua Costituzione del 2008 è stata tra le prime al mondo a riconoscere i diritti della natura, sottolineando l’importanza della sostenibilità e della biodiversità.

Oggi, l’Ecuador è un Paese che incanta con le sue città coloniali, le Ande spettacolari, la foresta amazzonica e, naturalmente, le leggendarie Isole Galápagos, simbolo di un mondo selvaggio e incontaminato.

Un viaggio in Ecuador non è solo un’esperienza turistica, ma un salto nella storia e nelle radici profonde di un popolo fiero e accogliente.

Ecuador e Galapagos

Dall’Amazzonia alle Isole Galapagos
7500
00
A PARTIRE DA
  • 31 ottobre - 11 novembre 2025
  • 10 giorni
  • ALL INCLUSIVE

NUMERO MINIMO
10 PARTECIPANTI

NUMERO MASSIMO
20 PARTECIPANTI

La quota comprende

  • Voli internazionali (4 voli) e domestici (4 voli)
  • Bagaglio da stiva da 20 kg
  • Zaino da cabina da 8 kg
  • Alloggi in hotel caratteristici
  • Cena di benvenuto
  • Cena di arrivederci
  • Tutti i pasti (cene composte da 3 portate) comprensivi di acqua e vino
  • Tutte le escursioni inclusi ingressi ove richiesti
  • Tutti i transfer / Pick-up aeroportuali
  • Documentazione di ingresso in Ecuador
  • Assicurazione sanitaria attiva su tutto il territorio dell’Ecuador
  • Assicurazione medico bagaglio
  • Gadget ricordo MZ travel + guida stampata relativa all’itinerario
  • Guida turistica certificata MZ travel
  • Tasse

La quota non comprende

  • Trasporto A/R per l’aeroporto di partenza in Italia
  • Mance ed extra personali
  • Tutto quanto non citato in “la quota comprende”

Extra e opzionali

  • Assicurazione annullamento (contattare MZ travel)
  • Supplemento camera singola (1.100,00 €/pax)

Scadenze

Scadenza primo acconto

30% della quota di partecipazione

Scadenza secondo acconto

entro il 31.07.2025
30% della quota di partecipazione

Saldo

15.09.2025

Documenti

solo febbre gialla se si transita in un paese dove la stessa è andemica

Itinerario

Partenza al mattino dall’Italia con volo di linea per Quito con scalo intermedio. Arrivo a Quito, espletamento delle formalità d’ingresso (passaporto con validità di almeno sei mesi al momento del viaggio), accoglienza da parte dello staff locale e trasferimento in hotel, nei pressi dell’aeroporto. Cena di benvenuto e pernottamento in hotel.

Quando il sole farà capolino alle nostre spalle e varcherà le Ande, ci sposteremo verso l’aeroporto di Quito, per il volo verso Coca, nel parco nazionale di Yasunì. Qui, in piena foresta Amazzonica ci accoglieranno degli Indios* che, con le loro barche (prima a motore e poi a remi) ci accompagneranno fino al nostro suggestivo lodge nella giungla. Le attività a cui prenderemo parte saranno varie ma, tra queste, inizieremo con una camminata attraverso il percorso del “Fico Strangolatore (Ficus Sp)”, una delle piante tipiche di questa porzione di foresta. La luce fioca del tramonto e il solo rumore dei nostri passi che calpestano i rami sul terreno, ci permetteranno di assaporare il lento scorrere del tempo in questa parte di mondo e la fauna diurna che, pian piano, lascerà spazio a quella notturna. La Via Lattea farà capolino sopra la nostra testa con un cielo che raramente si vede in Europa; siamo infatti sulla perfetta linea dell’Equatore e le stelle qui riempiono la volta celeste creando un’atmosfera magica.

* le tribù di Indios che vivono in questa regione, sono differenti. Tra le tante, spiccano i Waorani, il cui idioma è il Wao Terero e la loro abilità principale è la caccia e la guerra. Questa tribù conta circa 1800 individui. Non di poco conto, è anche la presenza della tribù degli Quichua, che, seppur non nativa di questa porzione di foresta, conta in Ecuador quasi 60.000 individui.

Intera giornata dedicata alla foresta Amazzonica. Dopo colazione, ci approcceremo, per la prima volta in questo viaggio, alla rigogliosa vegetazione dell’umida foresta tropicale. Ognuno di noi potrà scegliere tra diverse escursioni, da decidere in loco con la guida, in base alle proprie preferenze e alle condizioni climatiche. Dalla camminata naturalistica per osservare le diverse specie di uccelli e insetti alla costruzione di una zattera, con l’aiuto della guida locale, per la discesa del Rio Napo, alla visita della comunità indigena, con la dimostrazione dell’uso della cerbottana o della preparazione della “chicha”, la tipica bevanda tradizionale. Pernottamento al lodge.

Nota: facciamo presente che le escursioni proposte dal lodge sono semplici ricostruzioni di attività mirate a cercare di entrare in contatto con la vita degli amazzoni.  

Dopo la colazione in hotel, in compagnia della nostra guida e sempre in barca, torneremo a Coca, in aeroporto. Da qui, in mezz’ora di volo, torneremo a Quito e in van raggiungeremo il nostro hotel nel centro della città. Dedicheremo il pomeriggio alla visita della capitale dell’Ecuador. Situata in una valle andina a 2.850 metri di altezza ai piedi del vulcano Pichincha (4.790 m), Quito, seconda capitale più alta del mondo, vanta una posizione spettacolare. La sua principale attrazione è la città vecchia, dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, un insieme di facciate seicentesche, pittoresche plazas e chiese che mescolano elementi spagnoli, moreschi e indigeni. Visiteremo il famoso punto della “Mitad del Mundo”, il luogo in cui, nel 1736, Charles Marie de La Condamine condusse le misurazioni che dimostrarono che la linea equatoriale passava in quel punto della terra. L’Ecuador deve gran parte della sua fama, nonché il nome stesso, all’Equatore. Rientro in hotel, cena e pernottamento.

Dopo la colazione in hotel, continueremo la nostra scoperta di questo remoto angolo di mondo e del suo incredibile e vivace popolo. Punteremo a nord di Quito, verso Otavalo, per visitare il mercato cittadino, uno dei più grandi del Sud America che invita a scoprire tessuti, poncho e arazzi realizzati a mano. Passeremo l’intera giornata lì tra profumi, colori e persone, immergendoci a tutto tondo nella cultura locale. Pranzeremo all’interno del mercato, assaporando prelibatezze locali. Sulla strada di ritorno a Quito visiteremo il vicino villaggio di Peguche per osservare gli antichi telai in funzione e scoprire i segreti dell’artigianato locale. Rientreremo in serata a Quito per la cena e il pernottamento.

Dopo un’abbondante colazione in hotel, punteremo a sud lungo la leggendaria Panamericana, sulla rotta dei vulcani. Si giunge, dopo un paio d’ore di viaggio, alla Riserva Faunistica del Vulcano Cotopaxi che con i suoi 5.897 metri è la seconda cima più alta delle Ande ecuadoriane, soltanto dopo il leggendario Chimborazo (6.310 m). I più arditi tra di noi, dal parcheggio delle auto, a 4800 metri sul livello del mare, possono proseguire a piedi fino a uno dei più alti rifugi del mondo, sito a 5.000 m. Nel pomeriggio si percorre la Via dei Vulcani verso nord fino alla cittadina coloniale di Riobamba (2.750 m). La riserva dove passeremo è molto interessante dal punto di vista geologico, faunistico e botanico. Le pendici dei vulcani cedono il passo al pàramo (steppa di montagna), dalle sfumature verdi e dorate, che ospita cavalli selvatici, vigogne, lama, volpi e condor andini. Geologicamente il Cotopaxi è un vulcano in attività dal 2015, anche se la fuoriuscita di materiale lavico è limitata. A causa dello schiacciamento del globo in corrispondenza dei poli, la cima del Cotopaxi, e del suo fratello maggiore, il Chimborazo, prossimi all’equatore, sono le elevazioni più lontane dal centro della Terra. Sebbene il Cotopaxi e il Chimborazo siano circa 2 .500 metri più bassi dell’Everest, la loro sommità dista dal centro della Terra 2,5 km in più della cima della montagna himalayana. Se si intende quindi come “montagna più alta” quella che si protende maggiormente nello spazio, i vulcani ecuadoregni sono in assoluto le più alte vette terrestri. Rientro in serata a Quito, cena e pernottamento.

Dopo aver fatto i bagagli e colazione, ci trasferiremo all’aeroporto per il volo verso le Isole Galàpagos. Arrivo all’aeroporto dell’isola Baltra, accoglienza da parte del personale locale e trasferimento allo stretto di Itabaca per proseguire in traghetto per l’isola Santa Cruz (sistemazione in hotel). Le prime meraviglie, che visiteremo, di questo luogo sono Los Gemelos, due grandi buchi circolari simili a crateri. All’inizio si pensava che fossero due vulcani, in seguito si è scoperto che in realtà si tratta di due doline di crollo della crosta terrestre. Nei pressi di Santa Rosa sosteremo in un rancho, dove, insieme ai bovini d’allevamento, vivono allo stato libero le famose tartarughe giganti delle Galàpagos. Nel rancho è possibile osservare da vicino questi preistorici animali nel loro habitat naturale. In gran parte delle isole le tartarughe giganti erano quasi estinte. In passato i marinai delle navi di passaggio le catturavano per avere a bordo carne fresca; infatti, le tartarughe possono vivere a lungo senza mangiare e senza bere. Più di recente la principale minaccia per le tartarughe, e per altre specie endemiche, è la presenza di animali non endemici, i nuovi predatori introdotti dall’uomo, soprattutto cani e gatti selvatici. Si prosegue infine con la visita della Stazione Scientifica Charles Darwin*. Al termine della visita tempo a disposizione per attività personali, tra cui godersi il meraviglioso mare cristallino delle isole. Consigliamo, però, di effettuare una passeggiata lungo la Charles Darwin Avenue e di visitare il pittoresco mercato del pesce, dove cuccioli di otarie, pellicani e altri uccelli si avvicinano ai pescatori con la speranza di rimediare una razione di pesce…uno spettacolo impagabile! Cena e pernottamento in hotel. 

*Nel 1835 Charles Darwin, allora un giovane naturalista, approdò alle Galàpagos a bordo del brigantino Beagle capitanato da Robert Fitzroy, che aveva il compito di realizzare una carta dettagliata delle coste del Sud America. Darwin si avvalse delle osservazioni fatte alle Galàpagos per sviluppare e confermare le sue teorie sull’evoluzione della specie. Nel XX secolo le isole divennero meta di molte spedizioni scientifiche da tutto il mondo. Nel 1959 il governo ecuadoriano dichiarò Parco Nazionale tutte le zone non abitate e venne fondato il centro di ricerca a Santa Cruz. Il turismo iniziò negli anni Settanta con l’arrivo di un veliero con 58 passeggeri. La Stazione Scientifica ospita più di 200 scienziati e volontari che si dedicano alla ricerca e alla conservazione di alcune specie endemiche, soprattutto delle tartarughe. Molto interessante la casa per i piccoli di tartaruga, con tanto di incubatrici; all’età di circa quattro anni, o quando raggiungono un peso di circa 1,5 kg, le tartarughe vengono riportate nelle isole d’origine. Nel centro è possibile osservare molte delle undici sottospecie di tartarughe ancora esistenti nelle isole.  

Dopo un’abbondante colazione, la prima in questo paradiso nel mezzo dell’Oceano Pacifico, partiremo per un tour in barca insolito, in luoghi da capogiro. Passeremo l’intera giornata a bordo, scendendo, di tanto in tanto, su alcune delle isole più importanti. Partiremo dall’isola di Bartolomè, la più giovane dell’arcipelago, con una superficie di 1,2 kmq. Dal molo di attracco parte un sentiero che attraverso un ambiente vulcanico selvaggio, conduce alla ventosa sommità del vulcano spento (114 m) da dove si gode la vista di uno dei più spettacolari panorami delle Galàpagos con il famoso Pinnacle Rock. Inoltre, l’isola è famosa per un’insenatura, con una piccola spiaggia di sabbia, dove è possibile nuotare con i velocissimi pinguini delle Galàpagos. Lo spettacolo non finisce qui però (fortuna permettendo), perché girato l’angolo, a Las Grietas, ci potremmo trovare di fronte alle rarissime “Sule dalle zampe azzurre”, alle fregate e ai gabbiani coda di rondine. Las Grietas è, inoltre, habitat di otarie e iguane di terra. Ora è chiaro perché Charles Darwin le definì “paradiso in terra”? L’isola di Santa Fe, di 24 kmq è intitolata all’omonima città spagnola. Santa Fé ospita una foresta di cactus Opuntia e di Palo Santo. Le sue corrugate scogliere offrono riparo a gabbiani a coda di rondine, uccelli tropicali dal becco rosso e procellarie. A Santa Fé vive una colonia di leoni marini e vengono spesso avvistate le iguane di terra e le lucertole della lava. L’isola ha una laguna frequentata da tartarughe. Al calar del sole, torneremo su Santa Cruz e ci godremo il sole cadere a picco nell’Oceano Pacifico. Cena e pernottamento in hotel.

Dopo aver fatto colazione ed aver preparato per l’ultima (o quasi) volta i bagagli, ci dirigiamo al porto e, a bordo di un ferry rapido, partiamo per l’isola di San Cristobal. Qui, dopo esserci sistemati in hotel, dedicheremo la giornata al relax tra le spiagge cristalline di “Playa Carola”. Per chi vorrà, ci sarà la possibilità di fare un breve trekking al Cerro Tejeretas dove godere dall’alto una vista spettacolare di tutto l’arcipelago. Ultima cena insieme e notte in hotel.

Dopo colazione, ci trasferiamo in aeroporto per il lungo viaggio di ritorno verso l’Italia. Dapprima con un volo domestico verso Quito (via Guayaquil) e poi con un intercontinentale notturno verso l’Europa.

Voli di linea IBERIA o similare.

Quito_1: WYNDHAM QUITO AIRPORT (Parroquia Tababela SN Va A Yaruqui, Quito 170183, Ecuador) o similare;

Quito_2: PLAZA GRANDE (Garcia Moreno N5 – 16, Quito – Ecuador) o similare;

Amazzonia – Coca: LA SELVA LODGE (Garzacocha, EC170135, Añangu, Ecuador) o similare;

Isola di Santa Cruz: ROYAL PALM – CURIO BY HILTON (Km.18 Via Puerto Ayora, Galapagos, Ecuador) o similare;

Isola di San Cristobal: GOLDEN BAY (Calle Charles Darwin Lote 3, Puerto Baquerizo Moreno, San Cristobal, Galapagos 200150) o similare;

Mappa

Impegno fisico:

2

Intensità dell'itinerario:

2

Spirito di adattamento:

2

Clima:

1

"Condividere un viaggio con degli sconosciuti è sempre l’esperienza più folle e meravigliosa che si possa fare”

I nostri contatti

Indirizzo

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