ALL INCLUSIVE
MZ Travel ha pensato a tutto ciò che rende un viaggio completo ed unico, pertanto, tutte le spese sono quindi incluse nella quota di partecipazione.
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Clima:
A fine maggio, l’Islanda del Nord si mostra in tutta la sua maestosa bellezza, pronta ad accogliervi con paesaggi che sembrano usciti da un sogno. Dopo i rigori dell’inverno, la natura si risveglia con un’esplosione di colori: le montagne, ancora innevate, cedono in parte il passo a distese verdi, fiori selvatici punteggiano la terra, e l’aria frizzante è il preludio a giornate lunghe e luminose, dove il sole sembra non voler mai tramontare.
Lungo la costa, le scogliere si ergono maestose, riflettendo il cielo azzurro che si mescola con il mare turchese. Non mancheranno incontri straordinari con la fauna locale: dalle maestose balene che solcano i fiordi, ai simpatici puffin che popolano le scogliere, fino ai cavalli islandesi dal manto lucente, simbolo della tradizione, che si lasciano avvicinare…
L’esperienza di esplorare l’Islanda del Nord a fine maggio è unica: un viaggio nel cuore di una natura incontaminata, dove ogni angolo racconta una storia di forza, bellezza e libertà. I ghiacciai si mescolano con le acque termali, i fiumi impetuosi si gettano a cascata tra le valli, e il cielo notturno regala colori unici, pronti a sorprenderci.
Preparatevi a vivere un’avventura indimenticabile, in cui il risveglio della natura è solo l’inizio di un viaggio che vi farà sentire parte di questo angolo di mondo lontano, selvaggio e affascinante.
Al mattino atterraggio a Reykjavik da dove si parte direttamente in direzione nord. Lungo il percorso, che offre bellissimi scorci panoramici, si visiteranno la bella cascata di Þjófafoss (Thjofafoss) (in lingua islandese: cascata dei ladri) situata lungo il corso del fiume Þjórsá e il pittoresco fiordo di Hvalfjörður (il fiordo delle balene).
Si raggiunge quindi la zona di Borgarnes, villaggio affascinante e tappa piacevole quando si lascia Reykjavik per dirigersi a nord. Sorge nella regione limitrofa all’omonimo fiordo nell’Islanda occidentale, non lontano dalla capitale. La zona offre molti luoghi di interesse, fra cui rilievi con vedute mozzafiato, cascate, parchi naturali, siti storici. Borgarnes è costruita su una penisola affacciata proprio sul fiordo.
Trattamento di pensione completa. Pernottamento nella zona di Borgarnes.
La prossima meta è la regione di Norðurland-eystra, nell’estremo nord dell’Islanda. Lasciata Borgarnes si fa rotta verso Bifröst, cittadina costruita sulla lava, alle spalle delle quale si può osservare l’impressionante cratere vulcanico di Grábrók che fa parte di un sistema di tre crateri, ed è il più accessibile e il più frequentato dai visitatori. Questi crateri sono emersi da un’eruzione che si è verificata circa 3.000 anni fa, e oggi rappresentano una testimonianza affascinante della potente attività geologica dell’Islanda.
Il cratere di Grábrók si eleva distintamente nel paesaggio, offrendo viste spettacolari sia del cratere stesso sia della circostante area lavica. Una serie di sentieri ben mantenuti consente ai visitatori di salire fino al bordo del cratere, da cui si possono ammirare panorami mozzafiato della regione, inclusi laghi, altri crateri e vasti campi di lava che caratterizzano il paesaggio islandese.
Arrivati verso Hvammstangi, si visita il bel canyon del Kolugljúfur, una gola nel fiume Víðidalsá, un grande fiume di spaccatura che attraversa la valle di Víðidalur. Il canyon è lungo un chilometro, profondo circa 25 metri e vi potrete ammirare la maestosa cascata di Kolufoss.
In prossimità di Varmahlíð, si può visitare Glaumbær, un’iconica fattoria dal tetto in torba. abitata fino al 1930 e donata poi al governo che ne ha fatto nel 1952 un Museo di Cultura popolare.
I vari ambienti risalgono a diversi periodi, la più antica è la cucina, ascrivibile al 1750, stanze più recenti sono databili al periodo che va dal 1876 al 1879. Si tratta in tutto di 12 casette in torba, seminterrate, costruite con mura di zolle quadrate e nastri d’erba e collegate tra loro da un corridoio interno lungo 20 m. Gli ambienti erano privi di riscaldamento.
Si giunge infine a Husavik, un affascinante villaggio di pescatori nel nord-est dell’Islanda, a soli 50 km a sud del circolo polare artico. Questa piccola cittadina è situata lungo la costa della pittoresca baia di Skjalfandi e offre viste mozzafiato sulle circostanti montagne e sulle acque incontaminate della baia. Famosa principalmente per l’avvistamento delle balene, Husavik è diventata nel corso degli anni una popolare destinazione turistica.
Pensione completa. Pernottamento nella zona di Husavik.
Giornata dedicata alla scoperta del Diamond Circle che regala una varietà incredibile di paesaggi e meraviglie naturali. Prima tappa, la gemma indiscussa del nord-est: il lago Mývatn e i suoi dintorni con i caratteristici panorami di una bellezza aspra e ultraterrena, solcati da pozze di fango ribollenti, bizzarre formazioni laviche, bocche fumanti e crateri vulcanici.
Il bacino del Mývatn si trova ad angolo retto rispetto alla dorsale medio-atlantica: proprio per questo motivo, le condizioni di instabilità geologica nella regione hanno prodotto scenari variegati e multicolori, molto diversi da quelli di qualsiasi altra parte del paese; questa è l’Islanda che avete sempre immaginato. La gran parte dei luoghi d’interesse turistico è situata nelle vicinanze della strada, comprese le varie formazioni laviche nella parte occidentale del Mývatn, il gruppo di pseudo-crateri (presenti solo qui e su Marte) vicino al Mývatn meridionale e le pianure paludose ricche di avifauna che si trovano nella parte occidentale.
La giornata prosegue con la visita del parco nazionale di Jökulsárgljúfur, nello spopolato Nord Est del Paese, denominato “il Grand Canyon dell’Islanda”.
L’area comprende un canyon stretto e lungo, che attraversa il parco per 30 km., scavato da un fiume che ha origine dalla calotta glaciale del Vatnajökull. Il nome del canyon è Ásbyrgi ed è un canyon del tutto particolare: la mole rocciosa si erge sulla gola sottostante dando vita ad una struttura a ferro di cavallo subito riconoscibile e indimenticabile. Il parco è famoso per il susseguirsi di numerose cascate lungo il canyon, tra cui Dettifoss: è la cascata più bella di tutta l’Islanda nordorientale e una delle più famose dell’isola. È alta 44 metri, ha un fronte di 100 metri e una portata d’acqua imponente. La colonna di vapore che essa forma è visibile a più di un chilometro di distanza.
La giornata si conclude a Geosea Iceland, suggestive terme naturali in prossimità di Husavik. Questa struttura si trova arroccata su una scogliera che affaccia sulla baia di Skjálfandi e sul Circolo Polare Artico. GeoSea non è solo una mecca del bagno geotermico di livello mondiale, è un’esperienza che attinge alle radici storiche di una piccola città di pescatori nel nord dell’Islanda che ha sfruttato le acque geotermiche della terra per secoli. Grazie al calore geotermale, le acque raggiungono la temperatura ottimale di 38°-39°C e sono particolarmente indicate per i trattamenti dermatologici. Oltre a dare immediato sollievo a problematiche come la psoriasi, l’acqua di mare calda e confortevole è ricca di minerali che renderanno la pelle morbida.
Pensione completa. Pernottamento nella zona di Husavik.
La mattinata è dedicata ad un tour di avvistamento delle balene, una particolare attività che ha contribuito alla reputazione di Húsavík come «la capitale islandese dell’osservazione delle balene».
Húsavík è un paradiso per gli amanti del mare, e la percentuale media di avvistamenti di balene negli ultimi tre decenni supera il 97%! L’obiettivo principale del tour è individuare la presenza di mammiferi marini per poterli poi ammirare. A parte le numerose balene che popolano la baia, terremo d’occhio la variegata avifauna. Spesso si possono vedere sterne artiche in cerca di cibo, pulcinelle di mare che si tuffano per una nuotata e altri curiosi uccelli marini che si librano in volo.
Nel pomeriggio la visita prosegue a Goðafoss, uno dei luoghi più visitati del nord dell’Islanda.
Si tratta di una bellissima cascata di 12 metri di altezza e 30 di larghezza che vede la fusione delle acque del fiume Skjálfandafljót e un suggestivo paesaggio vulcanico. Goðafoss è conosciuta da tutti gli islandesi come la “cascata degli Dei”. L’origine di questo curioso e mistico soprannome è legata ad uno dei fatti più rilevanti della storia islandese: la sua cristianizzazione, avvenuta nell’anno 1000 d.C. Stando alla leggenda, dopo aver bandito il paganesimo nell’Althing di Thingvellir, Þorgeir Ljósvetningagoði (uno dei principali governatori dell’isola di allora) lanciò nelle acque di Goðafoss tutti i suoi idoli pagani, sostituendo così gli Dei vichinghi con il dio cristiano.
La giornata si conclude con la visita di Akureyri, la capitale del nord.
Con i suoi 17.000 abitanti merita appieno il nome di città, ma per l’atmosfera tranquilla e la struttura placidamente distesa sulla costa di un fiordo non si discosta dagli altri centri più piccoli. La parte più antica, con case in legno a volte coperte di lamiera si trova in basso, affacciata sul fiordo, il nuovo insediamento di stampo turistico la sovrasta. Il cimitero per tradizione è nel luogo più alto, con vista sul fiordo, «affinché i defunti possano deliziarsi del luogo!».
Pensione completa. Pernottamento nella zona di Akureyri.
La meta odierna è la Penisola di Tröllaskagi che si adagia con la sua massa montuosa tra lo Skagafjörður e l’Eyjafjörður.
Qui le montagne scoscese, le ripide vallate e i fiumi impetuosi ricordano più i Fiordi Occidentali che le dolci colline tipiche dell’Islanda settentrionale. Trollaskagi – il cui nome significa «penisola dei troll» – offre scenari spettacolari ad ogni angolo e si vedono pochi turisti rispetto ad altre regioni dell’Islanda, eppure è una delle zone più spettacolari della costa artica. È un percorso panoramico lungo le montagne più alte dell’isola al di fuori degli altopiani centrali, affascinanti villaggi di pescatori e vista sulle isole. Qui vedremo scenari incredibili e conosceremo la storia dei villaggi di pescatori nel nord del Paese.
Una tappa curiosa sarà a Hauganes dove si visiterà il laboratorio del «re del baccalà»: in questo stabilimento che va avanti da cinque generazioni scoprirete le tecniche di pesca e salatura del merluzzo e avrete modo di degustare lo squalo e brindare con un liquore locale.
Al termine della giornata si fa rotta verso sud per raggiungere la cittadina di Bifröst.
Pensione completa. Pernottamento nella zona di Bifröst.
Da Bifröst si raggiunge con un breve percorso la capitale, Reykjavik.
Conosciuta per gli edifici colorati e l’innovativo design nordico, la capitale islandese offre ai suoi residenti e ai suoi visitatori uno stile di vita cosmopolita ma rilassato. Molto spesso i turisti sottovalutano Reykjavík e pensano di utilizzarla solo come base per scoprire i luoghi fantastici che la circondano e invece dopo averla vista si sentono di consigliarla a tutti quelli che si recano in Islanda: la città ha un centro storico molto grazioso, ha delle attrazioni molto interessanti ed è molto vivace.
Si effettuerà la visita della città e verrà servito il pranzo. Nel pomeriggio, trasferimento in aeroporto e rientro in Italia.
Il viaggio è una specie di porta attraverso la quale si esce dalla realtà come per penetrare in una realtà inesplorata che sembra un sogno.
– Guy de Maupassant
A volte è necessario decidere tra una cosa a cui si è abituati
e un’altra che ci piacerebbe conoscere.
– Paulo Coelho
Il viaggio non soltanto allarga la mente: le dà forma.
– Bruce Chatwin
22/05/2025
Milano Malpensa/Reykjavik (Keflavik) EasyJet (EJU 3969) 07:30-09:55 (Bagaglio 23Kg)
27/05/2025
Reykjavik (Keflavik)/Milano Malpensa EasyJet (EJU 3970) 17:55-00:10 (Bagaglio 23Kg)
NB: in Islanda NON sono disponibili camere triple o quadruple; pertanto, tutte le sistemazioni saranno in camere doppie o doppie uso singolo.
PAGAMENTI: BONIFICO BANCARIO BANCA SELLA
IBAN IT24W0326801605052866945210 //// INTESTATO A MZ TRAVEL SRL
CAUSALE VIAGGIO ISLANDA DEL NORD NOME E COGNOME
Al ricevimento del saldo verrà emesso regolare documento fiscale
60% della quota di partecipazione
restante 40% della quota di partecipazione
Il sole di mezzanotte in Islanda è un fenomeno naturale. Descrive un periodo dell’anno in cui il sole non tramonta e siede sull’orizzonte (o poco sopra) per quasi 24 ore al giorno. Questo spettacolo naturale si può ammirare nella parte settentrionale del pianeta (sopra il circolo polare artico) e nell’estremo sud (in Antartide), dove ci sono territori che godono della luce diurna continua per molti mesi. Grazie alla posizione settentrionale dell’Islanda e alla sua vicinanza al circolo polare artico, il sole di mezzanotte è un fenomeno che accompagna la maggior parte dell’estate. A fine maggio/inizi giugno il sole sorge alle 03:29 e tramonta alle 23:23. Per 6 settimane prima e dopo il solstizio d’estate (21 giugno), l’Islanda regala notti luminose. Il sole si sofferma a lungo e in basso sull’orizzonte come un gradito ospite a cena. Anche dopo essere scomparso al tramonto, rimane un bagliore rosato.
L’Islanda affascina da sempre i viaggiatori in cerca di nuove esperienze. Meglio conosciuta per i suoi paesaggi glaciali, i vulcani e l’aurora boreale, quest’isola del nord ospita specie animali che non si trovano facilmente altrove.
Questo paese isolato nel nord dell’Oceano Atlantico è un luogo essenziale per la sosta di molti uccelli migratori, un vero paradiso dei birdwatcher che, a seconda della stagione, possono trovare più di 300 specie. Tra tutte ne spicca una in particolare, diventata ormai l’emblema nazionale: la pulcinella di mare. Conosciuta anche come pappagallo di mare, ha un piumaggio bianco e nero che contrasta con il becco e le zampe arancioni. Questo animale ha scelto di costruire i suoi nidi proprio sulle scogliere islandesi per riprodursi tra la primavera e l’estate.
La costa islandese è un rifugio per molti cetacei che sono i protagonisti di innumerevoli racconti e leggende locali. Questi mammiferi acquatici scelgono i mari del nord per nutrirsi e per dare alla luce i loro piccoli. Tra le specie più comuni ci sono le balene Minke e le balene Rorqual, ma anche focene e delfini. I migliori siti di osservazione si trovano a Húsavík, nel nord dell’Islanda, da cui si possono fare escursioni in barca.
I cavalli islandesi sono il fiore all’occhiello del Paese e vivono in Islanda fin dal periodo dell’insediamento nel IX secolo. Sebbene siano più piccoli di altre razze, sono noti per il loro carattere amichevole, l’affidabilità, la forza e l’intelligenza. Per chi ama letteratura e storia, i cavalli islandesi svolgono un ruolo importante nel folklore dell’Islanda e nella mitologia nordica. Un esempio notevole è Sleipnir, il cavallo a otto zampe di Odino, che a volte si dice abbia creato lo scenografico canyon Asbyrgi nell’Islanda settentrionale calpestando il terreno con il suo zoccolo gigante.
La pecora islandese (ne vedrete tante e ovunque!) discende dai capi portati dai primi coloni nel IX secolo dopo Cristo, e presenta una serie di caratteristiche che l’hanno adattata al clima islandese. La sua lana, ad esempio, consta di un doppio strato con funzione isolante rispetto al calore e impermeabilizzante rispetto all’acqua. È dunque una lana perfetta per maglioni da utilizzare in attività all’aria aperta. Non esistono animali da allevamento altrettanto ben adattati all’Islanda come le pecore locali e la loro carne è ad oggi uno degli alimenti più sostenibili producibili nel Paese.
Un simbolo magico avente lo scopo di aiutare il portatore a ritrovare la giusta strada lungo il percorso della vita, sia fisica che spirituale. Vegvísir in islandese significa cartello e deriva da due parole: Vegur che significa strada o percorso e Visir che significa guida. Viene chiamato anche Bussola Runica o Compasso. Le leggende narrano che i vichinghi islandesi, dal IX secolo circa, lo scolpissero abitualmente sulle loro navi in modo da non perdere la rotta anche in caso di brutto tempo. Si pensa anche che molti guerrieri lo disegnassero con il sangue o con la saliva sulla fronte o nella parte interna dell’elmo. Sangue e saliva erano considerati ‘testimoni’, ovvero parti biologiche del portatore del simbolo, necessari per rendere efficace il Vegvísir.
Secondo il rapporto Mondiale della Felicità del 2016, una classifica redatta dalla SDSN (Sustainable Development Solutions Network) dell’ONU, l’Islanda risulta essere il terzo paese più felice al mondo subito dopo Danimarca e Svizzera. Basti pensare alla natura incontaminata dell’isola, al sole di mezzanotte, all’aurora boreale, al patriottismo degli islandesi, all’eguaglianza e a molto altro, per capire perché è tra i paesi più felici al mondo.
La densità di popolazione islandese è una delle più basse in Europa: nei suoi 103.001 km² vivono solamente 331.457 persone, ovvero 3 persone per chilometro quadrato. L’unica vera protagonista di questa splendida isola è la natura incontaminata e non è raro trovarsi da soli ad ammirare le innumerevoli cascate, pozze termali, gyser, fiordi e qualsiasi cosa vi possa venire in mente. Ma attenzione, gli islandesi non sono soli: ci sono più pecore che abitanti, praticamente il doppio!
Gli islandesi hanno un vero e proprio culto nei confronti degli elfi e stanno molto attenti a non irritarli. Secondo un recente sondaggio dell’Università di Reykjavík, l’80% della popolazione non esita a credere all’esistenza di queste piccole creature. Nessuno sa dove vivano, ma si pensa che ci sia un elfo ogni 500 abitanti e che, insieme a fate e gnomi, vivano in casette costruite appositamente per loro. Non c’è quindi da stupirsi se per caso venissero interrotti i lavori di costruzione di un edificio o di una strada a causa di alcuni contrattempi: probabilmente si sta infastidendo qualche elfo! E se tutto ciò ancora non bastasse, pensate che a Reykjavik c’è addirittura una Elf School alla quale è possibile iscriversi!
In Islanda, grazie alla straordinaria limpidezza dell’aria, sono molto comuni: il più noto è quello chiamato Fata Morgana. Ma come si forma? Le condizioni più propizie allo sviluppo del fenomeno si verificano nelle zone artiche o nel deserto, dove può capitare facilmente che uno strato d’aria molto caldo sovrasta uno strato d’aria più fredda: in questo caso, la differenza tra gli indici di rifrazione può dar luogo alla formazione di un condotto atmosferico che agisce come una lente di rifrazione che altera il percorso dei raggi luminosi, producendo una serie di immagini sia dritte che invertite. Il nome trae origine da una leggenda celtica: la Fata Morgana era un personaggio dai magici poteri che induceva nei marinai le visioni di fantastici castelli in aria o in terra per distrarli e attirarli verso la morte.
L’Islenska, parlato da sempre ma diventato lingua ufficiale solo nel 2011, rimane pressoché immutato dalla sua origine ai giorni nostri ed è quindi la lingua più vicina all’antico norreno parlato dai vichinghi. Grazie a questo cultura e tradizioni possono essere tramandati di generazione in generazione nella loro forma originale, praticamente invariate dalla loro origine.
Recentemente l’UNESCO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura) ha identificato le 10 lingue più difficili del mondo e indovinate un po’: l’Islanda risulta essere la quarta in classifica, poco prima di altre lingue nordiche come finlandese e norvegese.
Basta pensare alla parola islandese più lunga, formata addirittura da ben 64 lettere Vaðlaheiðarvegavinnuverkfærageymsluskúraútidyralyklakippuhringur (che significa “un anello su un portachiavi per la porta esterna del capanno degli attrezzi utilizzato dagli addetti alla manutenzione stradale sulla collina di Vaðlaheiði”) per capire perché l’islandese rientra in questa classifica!
L’Islanda ha un sottobosco letterario di valore e prestigio internazionale. La scrittura, più di qualsiasi altra forma d’arte, per gli islandesi ha sempre rappresentato un’attività fondamentale, vitale, un modo per affermare la propria esistenza di popolo e di nazione, per alleviare le sofferenze di un ambiente a volte tremendamente ostile e per cercare di interpretare e imbrigliare, per quanto possibile, il mondo fuori. Ve ne suggeriamo alcuni:
L’Islanda fa parte dell’area Schengen, perciò non serve assolutamente nessun visto ed è sufficiente la carta d’identità per entrare nel paese. Attenzione: ricordiamo che la carta d’identità cartacea non sempre è riconosciuta all’estero. È necessario in tal caso utilizzare il passaporto.
Viaggiare in Islanda a maggio è un’ottima scelta! La natura è pronta a rinascere, la luce del giorno aumenta, le temperature si alzano e si va verso l’estate. Durante questo mese, la natura è rigogliosa e sembra esplodere, le ore disponibili sono tantissime ed è possibile vivere un’esperienza di viaggio ricca e piena. Ma c’è una grande differenza a seconda del momento del mese in cui si visita l’Islanda: il clima diventa più caldo con il passare di maggio. Verso la fine del mese, ci sono già quasi 24 ore di luce al giorno. Di solito a maggio smette di nevicare: anche se il tempo islandese è noto per variare in modo piuttosto repentino, a maggio la probabilità di nevicate è eccezionalmente bassa sebbene resistano i nevai sulle montagne, creando uno scenario unico!
Poiché il tempo può variare molto, per visitare l’Islanda a maggio si consiglia di fare una valigia mista tra inverno e estate. Avrete bisogno di un misto di indumenti caldi e impermeabili, oltre a qualche capo primaverile più leggero per far fronte ai cambiamenti repentini del tempo. Mai come a maggio in una giornata in Islanda è possibile sperimentare 4 stagioni!
In Islanda vige l’ora di Greenwich (GMT) per l’intero corso dell’anno e non esiste l’ora legale. Quando in Italia entra in vigore l’ora legale, e quindi questo vale per il mese di maggio, la differenza oraria con l’Islanda è di due ore in meno.
La corrente elettrica in Islanda è a 220 Volt / 50 Herz come nel resto dell’Europa con le stesse spine a due spinotti rotondi. Gli apparecchi elettrici comprati in Italia dovrebbero quindi funzionare senza problemi in Islanda (attenzione: è sempre consigliabile avere un adattatore perché, se avete rese con tre spinotti, queste potrebbero non entrare nella presa a muro)
La valuta locale è la corona islandese (ISK). Il rapporto EUR/ISK è di circa 1/150. Non si consiglia di cambiare gli euro in corone in Italia (anche perché è una valuta difficilmente reperibile). Il metodo di pagamento di gran lunga più utilizzato è la carta di credito/debito/bancomat.
Anche in Islanda vige il free roaming. Questo significa che il piano tariffario valido in Italia si applica anche durante il soggiorno in Islanda sia per le chiamate effettuate a o ricevute da numeri italiani sia per la connettività dati. In ogni caso, praticamente ogni hotel, ristorante, bar e spesso anche musei mettono a disposizione wi-fi gratuito. Nel caso in cui la password non fosse esposta ci si dovrà rivolgere al personale.
La corrente elettrica in Islanda è a 220 Volt / 50 Herz come nel resto dell’Europa con le stesse spine a due spinotti rotondi. Gli apparecchi elettrici comprati in Italia dovrebbero quindi funzionare senza problemi in Islanda (attenzione: è sempre consigliabile avere un adattatore perché, se avete rese con tre spinotti, queste potrebbero non entrare nella presa a muro)
Una piacevole scoperta per gli esigenti palati italiani! Molto pesce, sempre freschissimo e di qualità superiore, e ottimo agnello allevato nella natura islandese incontaminata.
L’acqua islandese è tra le più pure del mondo in assoluto. È potabile ovunque, da qualsiasi rubinetto di qualsiasi hotel, guest house o ristorante. L’acqua calda è di origine geotermale nella maggior parte del paese e per questo motivo ha un odore sulfureo. L’odore di uovo marcio è una caratteristica intrinseca dell’acqua calda e non è sintomo di acqua putrefatta o tubature marce. Tale odore è tanto più forte quanto ci si trovi vicini alle sorgenti; in alcuni casi l’acqua calda è invece inodore dato che alcune strutture utilizzano filtri particolari. L’altra caratteristica di questa acqua calda termale è quella di scurire l’argento. Si consiglia dunque di rimuovere qualsiasi gioiello (in particolare d’argento) sia per l’ingresso nelle lagune termali sia per le docce negli hotel.
Durante le escursioni a piedi non lasciare mai il sentiero indicato o delimitato da corde (anche se vedrete qualche incosciente farlo!). In alcuni casi i sentieri sono segnati o delimitati per la sicurezza dei turisti, ma in altri casi ci sono motivi di protezione ambientale e di isolamento della fauna (spesso nelle aree di nidificazione degli uccelli). Attenzione a non camminare sulle porzioni di terreno di colore chiaro nelle aree geotermali. Ad una colorazione più chiara del terreno potrebbe corrispondere una parte di crosta terreste particolarmente sottile. In generale, tenere sempre un comportamento cosciente, sensato e responsabile.
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