Cina

Durata

17 giorni

Difficoltà

Medio

Clima

Mite

Cina, la via della seta

Dalla seta all’innovazione: un viaggio tra antichi segreti e nuove opportunita’

“LA VIA DELLA SETA NON È SOLO UNA STRADA, MA UN VIAGGIO ATTRAVERSO LA STORIA DELL’UMANITA’. PER QUESTO MOTIVO, PURTROPPO, NON HO SCRITTO NEMMENO LA META’ DELLE COSE CHE HO VISTO” - Marco Polo c.a. 1300, Il milione Tra le pagine del diario di M.Z. si celano racconti di viaggi straordinari, colmi di avventure e scoperte. Zeno, in particolare, appare affascinato dall’Oriente e dalle rotte asiatiche, attratto dalle storie di mercanti e viaggiatori che descrivono paesaggi esotici e terre lontane. Le sue cronache evocano carovane che attraversano steppe desolate, deserti implacabili e città brulicanti di vita, mentre i narratori rievocano il lungo cammino dalla Cina fino all’Europa. Le descrizioni della terra del dragone emergono con forza: città maestose avvolte nell’incenso, mercati ricolmi di sete e spezie, templi immersi in un silenzio irreale. Zeno raccoglie racconti di viaggiatori che hanno varcato la Grande Muraglia, assistito alle udienze imperiali e seguito il tortuoso percorso della Via della Seta, tra le vette del Pamir e il Fiume Giallo. Eppure, tra le sue pagine non vi è traccia di un viaggio personale in quelle terre. Forse ha trascritto quei racconti per sé stesso, o forse il suo diario è un invito silenzioso, un testimone lasciato a viaggiatori ancora più audaci, affinché proseguano là dove lui si è fermato.

La Cina è una delle civiltà più antiche del mondo, con oltre 5.000 anni di storia ininterrotta. La sua epopea inizia con le prime dinastie, come la Xia e la Shang, che hanno gettato le basi di una cultura raffinata e di un sistema politico complesso. Con la dinastia Zhou (1046-256 a.C.), nacquero il Confucianesimo e il Taoismo, filosofie che ancora oggi influenzano la società cinese.

L’unificazione della Cina avvenne sotto Qin Shi Huang (221 a.C.), il “Primo Imperatore”, che ordinò la costruzione della Grande Muraglia e standardizzò moneta, scrittura e misure. Successivamente, la dinastia Han (206 a.C. – 220 d.C.) inaugurò un’epoca d’oro di espansione e commerci: fu allora che nacque la Via della Seta, il leggendario corridoio commerciale che collegava la Cina all’Occidente, portando sete preziose, spezie e idee attraverso deserti e montagne.

Dalla magnificenza della dinastia Tang (618-907), con la sua apertura culturale, alla potenza navale dei Ming (1368-1644), fino alla modernizzazione della Cina attuale, questo Paese ha sempre saputo reinventarsi, mantenendo saldo il legame con le sue tradizioni.

Viaggiare sulla Via della Seta oggi significa ripercorrere le orme degli esploratori e dei mercanti di un tempo, immergendosi in un mosaico di cultura, paesaggi spettacolari e città millenarie, dove la storia incontra il futuro. Un’esperienza esclusiva e senza tempo, firmata MZ Travel.

Cina

La via della seta
6500
00
A PARTIRE DA
  • estate 2026
  • 17 giorni
  • ALL INCLUSIVE

NUMERO MINIMO
10 PARTECIPANTI

NUMERO MASSIMO
20 PARTECIPANTI

La quota comprende

– Voli internazionali (4 voli) e domestici (5 voli)
– Bagaglio da stiva da 20 kg
– Zaino da cabina da 8 kg
– Treni rapidi con trattamento di prima classe
– Alloggi in hotel caratteristici a 5 stelle
– Tutte le colazioni
– Tutti i pasti (pranzi e cene) comprensivi di acqua e soft drink
– Cena di benvenuto
– Cena di arrivederci
– Tutte le escursioni inclusi ingressi ove richiesti
– Tutti i transfer
– Pick-up aeroportuali
– Crocera in Shanghai
– Una bottiglia d’acqua a persona al giorno
– Documentazione di ingresso in Cina
– Assicurazione sanitaria attiva su tutto il territorio della Cina
– Assicurazione medico bagaglio
– Gadget ricordo MZ Travel + guida stampata
relativa all’itinerario
– Guida turistica italiana certificata MZ Travel
– Corrispondente locale parlante italiano
– Tasse governative

La quota non comprende

– Trasporto A/R per aeroporto di partenza
– Mance ed extra personali
– Tutto quanto non citato in “la quota comprende”

Extra e opzionali

– Assicurazione annullamento viaggio (contattare MZ travel)
– Supplemento camera singola (a partire da 1100 € a partecipante)

Scadenze

Verranno comunicate alla pubblicazione della data del viaggio

Documenti

Itinerario

Arrivo a Pechino. Check-in in hotel e riposo. La sera, prima di cena, passeggiata fino a Wangfujing Street, degustazione di spuntini locali e immersione nell’atmosfera vivace di Pechino. Cena di benvenuto presso l’Huajiayiyuan Chinese Cuisine a Wangfujing.

Pechino. Moderna, immensa distesa di edifici, ma anche grande scrigno che conserva alcuni siti antichi e maestosi che attraggono persone da ogni angolo del pianeta. Animata dallo spirito dell’ottimismo, inquinata (forse meno del previsto), attraversata da immensi viali ricavati pure a costo d’abbattere gioie del passato, percorsa da auto di lusso e, sorprendentemente, da motorini solo elettrici…Riserva ancora spazi alle (poche) biciclette e nel suo cuore urbano nasconde persino residui dei tradizionali “hutong”, le stradine fiancheggiate da case a corte, costruite secondo i criteri del “feng shui”, tipici nella disposizione dei templi religiosi, con un ritmo vitale e un dinamismo che paiono percorrerla 24 ore al giorno. Non a caso, forse, il nome della piazza più grande al mondo, “Tien An Men”, “Pace Celeste”, sembrerebbe suggerire che per trovare quiete sarebbe opportuno allontanarsi da questa città e trovare rifugio in cielo. Pechino è lo specchio della multiforme e anche disomogenea, oltre che certamente interessante, realtà di questo grande, non solo geograficamente, Paese. Non aspettatevi, però, un luogo ricco di ricordi e storia ma con un corpo ancora imbevuto di realismo socialista. La capitale sembra essere il risultato casuale, ma non per questo anonimo e sgradevole, dell’introduzione in una centrifuga dei più disparati elementi attinti alla sua più gloriosa tradizione culturale e architettonica, e al prorompente desiderio di superare, riuscendoci, una cappa di forzato immobilismo. Di questa grande concentrazione con circa venti milioni di persone, che qualcuno ha censito come la più estesa area urbana al mondo, percorreremo i luoghi più interessanti e rappresentativi recandoci al Tempio del Cielo, al Palazzo d’Estate e alla Città Proibita. Ma non mancheremo di cogliere anche altri aspetti come la Piazza Tien An Men. Al mattino andremo nel parco del Tempio del Cielo, Patrimonio UNESCO: si tratta di un manufatto in puro stile Ming divenuto uno dei simboli più riconosciuti della capitale. È la massima rappresentazione stilistica della famosa dinastia e si trova racchiusa da una cinta muraria con porte d’ingresso orientate verso i quattro punti cardinali. Qui, a ogni solstizio, gli imperatori proprio perché Figli del Cielo, celebravano i riti per propiziare il buon raccolto, condizione prima per mantenere la stabilità, la pace sociale e perpetuare la loro potestà. I templi presentano architetture che sono la trasposizione delle teorie cosmologiche tradizionali cinesi per le quali il cielo è rotondo e la terra su cui poggia è quadrata. Nella realizzazione di questa grande ma graziosa struttura, il numero nove ricorre spesso in molti suoi aspetti, perché tale numero possiede un altissimo valore simbolico essendo associato al potere imperiale. Pranzeremo in un ristorante locale. Nel pomeriggio si prosegue con la visita della Città Proibita (Patrimonio UNESCO), si chiama così proprio perché il suo accesso per oltre cinquecento anni è stato vietato ai comuni mortali. È stata l’esilio dorato delle dinastie Ming e Qing ed è il complesso architettonico meglio conservato e importante dell’intera Cina, risparmiato anche dalla furia distruttrice del potere del partito unico. Gli edifici e gli spazi aperti sono dislocati accuratamente secondo i tradizionali canoni. Nella costruzione della Città Proibita fu impiegato circa un milione di operai, per erigere gli 800 padiglioni e le 9000 stanze. Le strutture sono circondate da un fossato largo 50 metri, ove scorre un corso d’acqua navigabile in barca, e da una cinta muraria di 13 metri d’altezza. Da notare che il giallo oro spesso caratterizza i tetti in ceramica, tonalità riservata all’imperatore. Cena tipica a base di Anatra laccata in ristorante locale e pernottamento in hotel.

Pechino. Le visite proseguono con un’intensa e ricca giornata. Il Tempio dei Lama normalmente non figura nei più diffusi itinerari: È certo il luogo sacro buddista più importante della capitale. Risale al XVIII secolo e ancora oggi è meta di pellegrinaggi provenienti anche da lontano, essendo considerato anche il tempio del buddismo tibetano più celebre fuori da quel Paese. A un’ottantina di chilometri dalla capitale, si raggiungono le alture dove si snoda una porzione dell’antica faraonica “inutile” realizzazione, “l’unica opera fatta dall’uomo visibile ad occhio nudo dalla luna”. (Patrimonio dell’Umanità UNESCO e annoverata tra le sette meraviglie del mondo moderno). Abbiamo scelto di non andare nelle più rinomate località di Badaling e Mutianyu per avere l’opportunità di poter salire sull’unico tratto di Grande Muraglia di cui si possa fruire privatamente per una visita e una cena esclusive. Circa l’aspetto che individuerebbe la Muraglia come “l’unica opera umana visibile dalla luna”, si tratta, ovviamente, di una banalità priva d’ogni veridicità, perché pur essendo lunga tante migliaia di chilometri è larga meno di dieci metri. Molto meno di una normale autostrada a quattro corsie. Quello che invece è possibile, ma poco reclamizzato, è che dalla luna sia visibile la massa umana che quotidianamente la prende d’assalto. Un interesse che potrebbe essere riprova del fatto che Mao non sia ancora scomparso dalle suggestioni di un popolo al quale aveva ricordato, e fatto imprimere sulle pietre della Muraglia, che “Chi non scala la Grande Muraglia non è un vero uomo”. Comunque, in qualsiasi punto si decida di andare, la visita è un momento rilevante di ogni viaggio in Cina. A maggior ragione lo sarà per noi, considerando che potremo gustarcela dal tramonto sino a dopo la cena per circa quattro ore. La “passeggiata” lungo le mura, che faremo prima che accendano le luci, percorre gradini, spesso alti, da ascendere lentamente. Non solo per godere pienamente del circostante ma anche per la pendenza. Qui, il serpentone pietrificato che sembra avere più teste formate dalle diverse torri di guardia, si fa spazio nel verde tra le pieghe dei monti, offrendo uno spettacolo di grandiosità antica, in un ambiente naturale più selvaggio e incombente degli altri posti con spezzoni di mura visitabili. Il sito chiude alle 17 e tutti i turisti, tranne noi, devono andare via. Noi potremo restare e continuare a percorrere questo tratto di Grande Muraglia, costituito da un anello di circa 4 chilometri (non tutti agibili) che poi si congiunge con altri spezzoni di mura. Ognuno potrà decidere se arrivare sino al punto più alto partendo dall’ingresso oppure fermarsi a un certo punto e tornare indietro. L’appuntamento per tutti sarà nel luogo scelto per l’aperitivo e cena intorno alle 19, momento oltre il quale non è più possibile passeggiare lungo la Muraglia. La cena inizierà poco prima delle 20 quando si accenderanno le luci che illuminano il serpentone ed altri edifici storici. Il tramonto da lì, se il meteo non regala sorprese spiacevoli, merita di essere gustato. Cena con altri gruppi sulla Grande Muraglia a Juyong Pass. Poi, rientro a Pechino per il pernottamento in hotel

Al mattino presto trasferimento in aeroporto. Volo di linea per Xi’an, antica capitale nota in passato col nome di Chang’An, (la Lunga Pace), è il capoluogo della provincia dello Shaanxi, ed è anche il più grande centro industriale della regione nord-est, area di scambi tra l’Oriente e l’Occidente, ma anche luogo di antica cultura cinese. È da Xi’an che aveva inizio la “Via della Seta”. Era crocevia di carovane e mercanti, di uomini idee e culture differenti. Qui si incontravano e fiorivano religioni molto distanti tra loro in un clima di pacifica coesistenza. La città fu ritrovo in cui vissero poeti e imperatori, pittori e cortigiani, mercanti, soldati. Tutto ciò durò all’incirca sino alla fine del primo millennio. Poi, per Chang’An, l’oblio. La città conobbe il suo periodo di massima fioritura culturale e artistica durante la dinastia Tang, tra gli inizi dei secoli VII e X, quando fu arricchita con opere architettoniche e edifici religiosi ancora oggi ben conservati. Il pregio, e il “guaio” di Xi’an è la presenza nelle sue vicinanze dell’Esercito di Terracotta. È un “guaio” perché tutto il resto rischia di passare in silenzio senza quasi che ci si accorga della sua esistenza. La permanenza in città ci permette, però, di apprezzare adeguatamente anche aspetti “minori” del posto. Tra questi, passeggeremo nel Quartiere Musulmano, per secoli residenza della comunità Hui (cinesi di fede islamica).  Le strette viuzze traboccano di macellerie, fabbriche di olio di sesamo, negozi di dolciumi, piccole moschee nascoste dietro immense porte di legno, uomini con zucchetti bianchi e donne che coprono il capo con scialli colorati. Cena tipica al ristorante The Tang Dinasty Xi’an, con spettacolo di danze.

Dopo la colazione in hotel, partenza per Lintong, circa 50 Km a nord di Xi’an. Qui c’è il celeberrimo Esercito di Terracotta, Patrimonio UNESCO. Si trova presso il Mausoleo di Qin Shi Huangdi, l’imperatore che unificò la Cina e governò l’intero paese dal 221 al 210 a.C. il cui disegno unitario fu attuato con spietata determinazione. Contribuì a realizzare la Grande Muraglia per difendere lo stato cinese dai barbari del nord, mediante una merlata catena di fortificazioni da est a ovest per migliaia di chilometri. Unificò la lingua, la scrittura e i sistemi di misura. Creò, anche se con inauditi massacri, la struttura portante di quella che oggi è (forse ancora per poco) la nazione più popolosa al mondo. Il mausoleo sorge a circa un chilometro dal gigantesco tumulo, (80 metri d’altezza su con una base di oltre 500), che cela tuttora la tomba del Primo Imperatore. In una serie di gallerie sotterranee sono state portate alla luce, dal 1974 in poi, circa 10.000 statue a grandezza naturale di guerrieri e cavalli. Un intero esercito schierato per la battaglia, con carri e ogni equipaggiamento guerresco secondo le tattiche di quel periodo. Queste mirabili statue di terracotta, originariamente invetriate e dipinte, misurano circa 1,8 metri d’altezza. Rappresentano ufficiali, soldati di fanteria, arcieri, auriga. Ognuno con espressione differente e specifici tratti somatici. Da ciò si può dedurre che l’esercito imperiale fosse costituito da appartenenti a diverse etnie. Una visita davvero coinvolgente, nonostante le presenze turistiche. Rientro in hotel, cena e pernottamento.

Dopo un’abbondante colazione in hotel, ci trasferiremo di nuovo in aeroporto per il volo domestico su Zhangye (1.497 m). La città fu per lungo tempo un importante punto di sosta per carovane e viaggiatori lungo la Via della Seta, Marco Polo vi trascorse un intero anno. Oggi la città è famosa perché conserva la statua del “Buddha dormiente” più grande della Cina (35 m. di lunghezza per 8 m. di altezza), all’interno di una struttura in legno del 1098, risalente alla dinastia degli Xia occidentali. La statua, di cui colpiscono molto l’espressione serena e le forme aggraziate, rappresenta Sakyamuni attorniato da discepoli e guerrieri sacri. Visiteremo poi il parco geologico Zhangye-Danxia, conosciuto con il nome di “Montagne Arcobaleno”, una vasta area montagnosa e desertica caratterizzata da particolari stratificazioni di rocce colorate, il risultato di una serie di depositi di vari minerali accumulatisi durante il periodo Cretaceo in seguito alla collisione della placca indo-australiana con quella euroasiatica. Le erosioni dovute al vento e alla pioggia hanno poi completato questo spettacolo della natura. Rientro in hotel, cena e pernottamento.

Dopo colazione, si prosegue la rotta delle antiche carovane, lungo il Corridoio dell’Hexi, dove le lingue di sabbia del deserto del Gobi lambiscono le falde della catena del Qilian Shan. Sosta tra Juquan e Jiayuguan per la visita di una delle straordinarie tombe del periodo Wei e Jin di Xincheng Dixia Hualang. Il luogo di sepoltura risale a più di 1500 anni fa ed è costituito da numerose tombe sotterranee costruite in mattoni, perfettamente conservate, che contengono dipinti raffiguranti la vita del tempo. Arrivo a Jiayuguan, (1.686 m), transitando per il Jiayu Pass, a più di 4000 m sul livello del mare. L’antico avamposto di Jiayuguan è considerato, fin dall’epoca dei Ming, il confine occidentale dell’impero verso nord-ovest. Rientro in hotel, cena e pernottamento.

Dopo la prima colazione visita della fortezza di Jiayuguan e del museo annesso. Purtroppo, negli ultimi anni la fortezza è stata pesantemente restaurata ed è stata trasformata in una sorta di Disneyland con tanto di figuranti vestiti da mongoli. Si continua con la visita dell’ultimo tratto della Grande Muraglia cinese che collegava il forte alla Hei Shan, la catena montuosa poco distante. Anche questo tratto della Grande Muraglia è stato pesantemente ristrutturato nel 1987. Il vasto panorama del deserto, la veduta dell’oasi di Jiayuguan e delle vette innevate ricompensano per la ripida salita. Si prosegue poi lungo una veloce autostrada, costruita recentemente, attraverso pianure desertiche fino a Dunhuang (1.423 m), oasi circondata da altissime dune e canyon rocciosi. Importantissimo nodo della Via della Seta, la città era conosciuta come una delle più importanti mete di pellegrinaggio nel mondo antico, paragonabile a Gerusalemme o alla Mecca. Breve escursione, a ridosso della città, sulle enormi dune di sabbia alle spalle del Lago della Luna Crescente. Cena in un ristorante locale e pernottamento in hotel. 

Visita delle stupende Grotte di Mogao*, Patrimonio UNESCO, che rappresentano una delle massime espressioni artistiche del buddhismo. Nel primo pomeriggio trasferimento alla stazione ferroviaria di Liuyuan (circa 140 km a nord-est di Dunhuang) per l’imbarco sul treno veloce per Turpan (circa 3 ore e un quarto di viaggio). Arrivo a Turpan (40 mslm) in serata. Accoglienza e trasferimento in hotel. Pernottamento e cena in hotel.

*Tramontata l’epoca dei commerci sulla Via della Seta nel periodo successivo alla dinastia Yuan, questo vasto sistema di grotte, che si estende per 1.700 m lungo la parete di un canyon, fu dimenticato per secoli tra le sabbie del deserto del Gobi. L’apertura della prima grotta si fa risalire al 366 d.C. A partire da quel momento il sito si sviluppò progressivamente diventando un importante centro per l’insegnamento e la pratica del buddhismo, che nel periodo del suo massimo splendore ospitava 18 monasteri in cui risiedevano oltre 1400 religiosi, una nutrita comunità di artisti, traduttori e calligrafi. Mercanti facoltosi e importanti funzionari dell’impero furono i principali finanziatori che resero possibile la creazione di nuove grotte e le carovane che transitavano in entrambe le direzioni spesso affrontavano la lunga deviazione per Mogao al solo scopo di pregare e rendere grazie al Buddha per averli protetti dalle insidie delle lunghe traversate. Agli splendidi affreschi fanno da contrappunto, in quasi ogni grotta, complessi di statue.  

L’oasi di Turpan, nella regione dello Xinjiang si trova in un bacino naturale a ridosso della catena montuosa del Tian Shan a una “profondità” di 150 m sotto il livello del mare. Le precipitazioni sono molto basse, le estati estremamente torride e gli inverni polari. L’oasi sopravvive grazie al sistema dei karez, i canali sotterranei che portano l’acqua dai ghiacciai del Tian Shan. Fortunatamente i viali sono rinfrescati dai numerosi pergolati di vite e dai canali di superficie che corrono lungo le strade. Intera giornata dedicata alla visita dei principali siti d’interesse dell’Oasi di Turpan. Le Montagne Fiammeggianti, conosciute come “Ulan Hada” termine mongolo che significa “Montagna Rossa”. Sono costituite da arenaria rossa e si estendono per circa 100 chilometri da est a ovest e circa 9 chilometri da nord a sud, con un’altezza media di circa 500 metri. Uno dei luoghi più caldi della Cina, con temperature che in estate possono raggiungere i 50°C.  Le Grotte di Bezeklik, nascoste in una valle fra le Montagne Fiammeggianti, il posto è molto bello ma gli affreschi furono staccati e portati a Berlino da Albert Von Le Coq all’inizio del XX secolo (Diavoli stranieri sulla via della seta). Le Tombe di Astana, necropoli imperiale dell’antica città di Gaochang. E infine, nella calda luce del tramonto, le estese rovine della città morta di Gaochang, importante tappa della Via della Seta, fondata durante la dinastia Tang nel VII secolo. Cena e pernottamento in hotel.

Un’altra giornata dedicata alla visita dell’Oasi di Turpan. Al mattino si inizia con la visita dell’interessante Museo di Turpan con sale espositive permanenti che espongono fossili, mummie e reperti archeologici. Di estrema importanza il fossile di rinoceronte gigante, ritenuto il più completo al mondo, e le antiche mummie, con abiti e ornamenti. in ottimo stato di conservazione grazie alle particolari condizioni climatiche dell’oasi. Si continua con la visita della Pagoda Emin o Su Gong Ta, con il singolare minareto dalla forma elegante costruito nel 1778 in onore di un grande generale di Turpan, Emin Khoja, e del suo importante contributo all’unificazione della Cina. La struttura è in legno e mattoni gialli essiccati al sole che formano intricati motivi a mosaico, geometrici e floreali, come fiori stilizzati e rombi, caratteri peculiari dell’arte Uigur. Si prosegue con la città morta di Jaohe, la cui fondazione risale alla dinastia degli Han occidentali, che sorge sulla cima d’una falesia lunga 2 km, con una ripida scarpata alta 30 m, circondata dai due rami del fiume. Non mancheremo la visita del colorato bazar di Turpan, dove la matrice islamica è estremamente evidente. Da Turpan inizia uno spazio etnico dominato da ceppi centro-asiatici, in prevalenza Uigur, e definito tradizionalmente dalla cultura islamica, sebbene in questo vasto territorio si siano succeduti regni buddhisti, nestoriani e animisti. Nel pomeriggio partenza verso ovest per Urumqi (860 m). Pernottamento e cena in hotel.

Dopo la prima colazione visita del Museo della Regione Autonoma del Xinjiang, dove si trovano interessanti esposizioni sulle culture minoritarie e sui primi insediamenti lungo la Via della Seta. I reperti più interessanti sono una decina di mummie rinvenute in varie tombe sparse nel deserto del Taklamakan e conservatesi insieme ai loro abiti. La più famosa è la “Venere di Loulan”, una mummia risalente a 4000 anni fa, di antiche origini indoeuropee, che negli anni ‘90 divenne una sorta di simbolo dell’indipendenza uigura. In città si possono incontrare, occupati nelle mansioni quotidiane, differenti etnie: Uigur, Kazaki, Pakistani, Russi, Kirghizi e Uzbeki, oltre agli onnipresenti cinesi Han. Nel pomeriggio imbarco sul volo per Kashgar (1.270 m). Arrivo, accoglienza e trasferimento in hotel. Pernottamento e cena in hotel.

Partenza, presto al mattino, verso sud per una lunga e avvincente giornata. Si lasciano le pianure dello Xinjiang e ci si dirige verso l’altopiano del Pamir attraverso aride e inospitali valli desertiche caratterizzate da montagne striate di colori. Si percorre il tratto iniziale della Karakorum Highway, un’incredibile opera d’ingegneria, che si snoda per oltre 750 km, da Kashgar a Islamabad in Pakistan, portata a termine nel 1979 dopo 20 anni di duro lavoro di 15.000 lavoratori pakistani e 10.000 cinesi. Si raggiunge il Lago Karakul (a circa 3.600 m.), uno specchio d’acqua turchese dominato dalla maestosa piramide di ghiaccio del Muztagh-Ata (7.546 m). Si prosegue per il Muztagh Glacier Park, un parco con un raggio di 20 chilometri e un’altitudine media di 5.000 metri. Con una bus-navetta si raggiunge il punto in cui inizia un sentiero in salita che in circa 30 minuti di cammino (circa 150 metri di dislivello) conduce alla bocca del ghiacciaio posta a 4.688 m. Da qui si può comprendere la maestosità del ghiacciaio ed ammirare la torre di ghiaccio, la grotta di ghiaccio e il bellissimo “Green Bow Lake”. Nel pomeriggio si rientra a Kashgar. Pernottamento e cena in hotel.

Dopo colazione, in volo, si abbandona la via della seta, in direzione Chengdu. Chiamata anche Furong “ibisco” da quando un imperatore del X secolo ordinò di piantare ibischi in tutta la città, Chengdu (500 m) è la capitale del Sichuan, lo stato cinese conosciuto come “il Regno Divino” per la notevole ricchezza di risorse naturali. Si prosegue per la città di Tangchang, 50 km a nord-ovest di Chengdu, per la visita del Museo della Cucina del Sichuan, dove si avrà l’opportunità di partecipare ad un corso di cucina per imparare come preparare autentici piatti del Sichuan, si avrà quindi la soddisfazione di assaggiare il delizioso pasto preparato con le proprie mani. Rientro a Chengdu nel pomeriggio per visitare il Parco del Popolo e assaporare una tazza di tè profumato in una tradizionale casa del tè. Cena e pernottamento in hotel.

Dopo la prima colazione visita del Centro di Ricerca per la Riproduzione del Panda Gigante, fondato nel 1987 e aperto al pubblico dal 1995. Attualmente vi vivono circa 50 esemplari di questo animale divenuto simbolo della Cina. Il museo del Centro illustra l’evoluzione del panda, le sue abitudini, i suoi habitat e gli sforzi profusi per conservare la specie. Dopo pranzo la giornata sarà libera per godersi questa porzione di Cina, i suoi fiori di Ibisco e la pace del posto. Cena e pernottamento in hotel.

Di prima mattina, dopo aver fatto colazione in hotel, ci recheremo nuovamente in aeroporto per il volo domestico su Shanghai. Iniziamo il nostro viaggio con visite a Shanghai. Nell’eclatante megalopoli si apprezza la faccia più avanzata e funzionale della Cina, quella che incuriosisce il mondo al pari della sua corposa archeologia. Shanghai non ha il passato imperiale della capitale né di Xi’an. È però la più straordinaria e veloce città cinese. Ricca di eccessi, con storie legate ad avventurieri, industriali, classe operaia, un porto assai importante, prostituzione, fumerie, una presenza prima inglese e poi francese. Possiede un impeto davvero forte verso forme di sviluppo anche esteticamente visibili e spropositate, che ne fanno un luogo immenso in grado di lievitare in orizzontale ma anche verso l’alto. Oramai il cielo di Shanghai è perforato dal doppio dei grattacieli di New York, e il suo skyline con la particolare torre della televisione, rappresenta la modernità al pari di ciò che in passato mostravano le Torri Gemelle dall’altra parte del Pacifico. È una megalopoli che sembra voler crescere sempre più in verticale, e pare aver bisogno di riprodurre artificialmente il rapporto oramai sfilacciato con la natura. Tanto che per riannodare qualche pur labile legame, si affida a registrazioni di cinguettii riprodotti in alcuni ascensori dei grattacieli più alti. In questo enorme agglomerato in cui si sente la necessità di costruire artificialmente nicchie di rapporto con la terra, non sarà inoltre superfluo segnalare un dato che fornisce un’idea concreta dei passi in avanti compiuti, nonostante le contraddizioni, negli ultimi trent’anni. All’inizio degli anni ’90, ogni abitante di Shanghai aveva a disposizione 4 metri quadrati di casa a testa. Oggi può calpestarne poco meno di 30. Shanghai è la metropoli cinese per antonomasia, dove tradizione e modernità formano un insieme di grande interesse. L’ultima sera la passeremo in barca, e tra un cocktail e una cena a bordo, penseremo alle due settimane passate insieme ammirando lo strabiliante skyline notturno della città.

Dopo l’ultima, abbondante colazione nella terra del sol levante, in transfer privato, ci recheremo in aeroporto e, secondo l’operativo voli, rientreremo in Italia.

Voli di linea AIR CHINA o similare.

  • Pechino: BEIJING NEW WORLD HOTEL (Dongcheng, Pechino, China, 100051) o similare;
  • Xi’An: GRAN MELIA Xi’An (Shaanxi, Xi’An, Yanta District, China) o similare;
  • Zhangye: ZHANGYE HOTEL (Binghe Avenue, 734016 Zhangye, Binhe New) o similare;
  • Dunhuang: DUNHUANG INTERNATIONAL HOTEL (No.6610 Yangguan East Road, Dunhuang, Gansu, China) o similare;
  • Chengdu: CHENGDU SHANGRI-LA HOTEL (Chengdu Accommodation & Hotel Rooms | Shangri-La Chengdu 610021 China) o similare;
  • Turpan: TURPAN MUNARG GUESTHOUSE (No.1869 Huofengshan South Road, Gaochang District, Turpan, Xinjiang, China) o similare;
  • Shanghai: SHANGHAI HYATT ON THE BUND (199 Huang Pu Road, Shanghai, China, 200080) o similare;
  • Urumqi: HILTON HOTEL URUMQUI (1237 Hongguang Hill Road Midong District, Urumqi, 830028, China) o similare;
  • Kashgar: KASHGAR HAMPTON HOTEL (110 Heping Road, Kashgar Xinjiang Uygur Autonomous Region, Kashgar Region, 844000, China) o similare;

Mappa

Impegno fisico:

4

Intensità dell'itinerario:

4

Spirito di adattamento:

3

Clima:

2